Specchio delle mie brame
Quando ti vidi mi innamorai e tu sorridesti perchè lo sapevi.
-William

31 dicembre 2010

_Caro 2010

Caro 2010,
ti saluto sulle note di "Over the rainbow", ti saluto col sorriso sulle labbra.
Quest'anno mi hai regalato feste, lacrime, gioe e tristezze.
Mi hai fatto capire chi è un vera amica e non me n'ero mai resa conto.
Mi hai regalato le onde del mare che sempre s'infrangeranno, mi hai fatto ritrovare vecchi amici ma sopratutto nuovi.
Mi hai fatto capire che c'è qualcosa di veramente importante che lega le persone.
Mi hai portato il mio primo amore e con esso anche la sua fine.
Hai portato con Novembre il mio 16esimo compleanno e con esso la felicità e la tristezza di crescere.
Grazie mille 2010, grazie amici, grazie famiglia, grazie anche a voi.
Grazie a chi è stato un po' il protagonista di quest'anno.
Ti voglio lasciare anch'io un piccolo regalo, stasera prima della mezzanotte guarderò il cielo e ti dirò un'ennesimo grazie, tra tutti i botti, i fuochi d'artificio e scintille io sarò lì.

E inoltre non voglio salutati con un Addio, ma voglio rincontrarti prima o poi quindi ti dico semplicemente:
Arriverci 2010! :)

Claire

29 dicembre 2010

_Per strada persone sorridere


Ho paura a camminare per strada sotto la stella e sotto gli aerei.
Inseguita da avidi fari, ora sola a piangere sulla terra.
Sola ad osservare quel sole procinto a morire, sola a vedere l'alba degli astri ma anche sola a sentire il vagito del buio arrivare.

27 dicembre 2010

_Il piccolo principe

A Léon Werth

Chiedo scusa ai bambini d’aver dedicato questo libro a un adulto.
Ma ho un serio motivo: questo adulto è il miglior amico che io abbia al mondo.
E ho anche un altro motivo: questo adulto può capire tutto, perfino i libri per bambini.
Ho anche un terzo motivo: questo adulto abita una parte di Francia dove c’è fame e freddo.
Se questi pretesti non sono sufficienti, voglio allora dedicarlo al bambino che fu, un tempo, questo adulto.

Tutti gli adulti sono stati bambini.
(Ma pochi se ne ricordano).

Correggo dunque la mia dedica:

A Léon Werth
quando era bambino.


Mi hanno regalato il libro per Natale. Non l'avevo mai letto.
L'ho divorato in 2 giorni.

24 dicembre 2010


Buon Natale a tutti :)





19 dicembre 2010

_Lettera da un'amico



Cancello mail inutili da una cartella piena di ricordi.
Ecco ne trovo una, risale al 2009, all'aprile. Qualche giorno dopo aver litigato con la mia amica proprio per l'emittente di questa mail. O forse è meglio dire che la gelosia uccide.
Qualche parola è scritta abbreviata, vizio dei ragazzi di prima superiore. Troppi punti sopensivi che fanno intendere tutto.
Mi ha inviato questa mail dicendo che era per una ragazza, col mio stesso nome "Che caso" mi ricordo di aver pensato. Coincide tutto con quello che è successo quella sera.
Tutto..
Però non mi ha mai detto niente in faccia. Un ragazzo timido che appare spavaldo.
La stessa estate si è messo con quella mia amica, forse è sempre stata una bella cosa non avergli mai risposto.

Non pubblicherò questa mail per diversi motivi. Se mai fosse trovata dall'emittente potrebbe chiamarmi in causa per aver esternato i suoi sentimenti e l'altro motivo è che è una parte di storia che non m'appartiene e non appartiene nemmeno a questo blog.

E' una parte di una storia che, per ora, non voglio sia cancellata dal mio archivio.


17 dicembre 2010

_Persone


Sono
un'essere
invisibile
in
questo
mondo
di
fantasmi

12 dicembre 2010

_Lulù Delacroix


Un libro che unisce, all’interno di una sontuosa architettura narrativa, la dolcezza del "Piccolo principe", il fantastico di "Alice nel Paese delle Meraviglie" e l’inquietudine di "Pinocchio". Isabella Santacroce ci spalanca le porte di tutto il suo immaginario e ci trascina in un romanzo fi aba indimenticabile e senza tempo --- A Perfect City, dove tutto è ordine, armonia e bellezza, regole severe proibiscono ogni imperfezione. Nulla turba la vita senza difetti dei suoi abitanti. Per questo mondo di fi aba artefatta, terrorizzato da ogni forma di diversità, la piccola Lulù Delacroix rappresenta una minaccia. Di più, un’offesa inaudita. Perché Lulù non è una bambina come le altre: non ha i capelli, ha due occhi enormi, una pelle bianchissima e uno strano modo di esprimersi. Nessuno la accetta, neppure i genitori che per lei non conoscono dolcezza, tantomeno le sue sorelle Ada e Dolores che si divertono a tormentarla con giochi crudeli. Per questo la decisione è drastica: quella ragazzina è un mostro, spaventa le persone, non dovrà mai uscire di casa. Così Lulù si crea un universo privato per sopravvivere alla realtà che la rifiuta, fino a quando l’incontro con Mimì, una bambola con un braccio e un occhio solo, nel giorno del suo sesto compleanno la trascinerà nella più grande avventura della sua vita. Insieme dovranno raggiungere il Mondo del Mistero e, tra mille incontri e fantastiche acrobazie, sconfi ggere i pregiudizi, origine di ogni infelicità.

11 dicembre 2010

_Non lo so

-Ma tu gli vuoi bene?
Domanda a cui non so rispondere..

10 dicembre 2010

_Carol O'connel "La donna che leggeva la morte"


Prima cosa che dico è che questo libro mi ha deluso. Molto deluso.
Non un momento d'azione, solo verso la fine le cose si smuovono un po'. Tutto avviene in una cittadina tranquilla, un signore ritrova sera dopo sera le ossa di suo figlio in veranda e non vuole dire niente all'altro figlio che lo scopre tornando a casa dopo quasi 10 anni d'assenza. Le ossa sono del fratello Josh che anni prima era uscito a fare una passeggiata nel bosco col fratello, poi aveva abbandonato il fratello proseguendo e non si erano più avute notizie.
Ora osso dopo osso "ritorna" a casa, il fratello indaga seguito dalla polizia e controllato a vista da una ragazza da cui era sempre stato attratto da giovane.
La vicenda si svolge tutta nella cittadina, con una serie di interrogatori, di incontri con vecchie conoscenze, di passeggiate nel bosco.
L'unico momento un po' di suspanse e di "movimento" è proprio la fine in cui tutti i misteri sono svelati e ci scappa anche il morto.

Mi ha deluso, io ho letto la maggior parte dei libri di Carol però questo proprio non m'è andato giù. Inoltre il titolo con l'ho capito, non c'entra con la vicenda, anche se solitamente è così però comunque un minimo introduce quello che poi sarà nel libro. La donna che leggeva la morte forse è la madre della ragazza che disegna i cittadini come uccelli nei suoi diari. Però sinceramente non so.

5 dicembre 2010

_Ho pianto..

Ho pianto per sole parole scritte su carta da bruciare,
ora poste sul letto del destinatario.
Ho pianto per il sorriso che colei portava sul suo pallido viso,
quel sorriso che voleva solo una risposta.
Ho pianto per quella sorpresa che mi hanno presentato
senza che io potessi capire il suo motivo.
E' successo, qualcuno ha riso del mio pianto, qualcuno ne ha fatto una foto.
Io ne ho fatto insegnamento, ho capito che anche se tu non te l'aspetti qualcuno tiene sempre a te.

2 dicembre 2010

_De Gregori "Generale"


Questa canzone me l'hanno fatta ascoltare per la prima volta qualche anno fa, non mi era piaciuta.
Oggi casualmente l'ho sentita e ho cominciato a cantarla. Ho cominciato ad apprezzarla. Ve la propongo!


"Generale, dietro la collina
ci sta la notte crucca e assassina,
e in mezzo al prato c'è una contadina,
curva sul tramonto sembra una bambina,
di cinquant'anni e di cinque figli,
venuti al mondo come conigli,
partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.

Generale, dietro la stazione
lo vedi il treno che portava al sole,
non fa più fermate neanche per pisciare,
si va dritti a casa senza più pensare,
che la guerra è bella anche se fa male,
che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore, l'amore delle infermiere.

Generale, la guerra è finita,
il nemico è scappato, è vinto, è battuto,
dietro la collina non c'è più nessuno,
solo aghi di pino e silenzio e funghi
buoni da mangiare, buoni da seccare,
da farci il sugo quando è Natale,
quando i bambini piangono
e a dormire non ci vogliono andare.

Generale, queste cinque stelle,
queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno dentro al rumore di questo treno,
che è mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso il ritorno,
tra due minuti è quasi giorno,
è quasi casa, è quasi amore."

De Gregori

1 dicembre 2010

_Disegni 3D

Non commento, dico solo che questo è un mago :)


30 novembre 2010

_Buon compleanno a me!!

Oggi è il mio compleanno. che giornata! Ho riso, ho pianto, ho avuto una sorpresa..
16 anni..che numero! Sono pochi, eppure ho già voglia di averne altrettanti..
Grazie di tutto :)
ViVoglioBene!!

29 novembre 2010

_La Bella e la Bestia

Vi posto il video iniziale, la favola più bella Disney, a mio parere;



Quest'inizio ha qualcosa di magico, saranno forse le parole o la voce di Nando Gazzolo, ma è veramente bella :)

28 novembre 2010

_Davide Van de Sfroos..



..una leggenda sul lago di Como.
E' un cantautore, nato a Monza nel '65, quindi non si può proprio dire che sia un Laghèe. I suoi testi sono scritti sia in dialetto comasco che in italiano, come nell'ultimo cd. Molto spesso li mischia.
I cd sicuramente più famosi sono: Manicomi, Bréva e Tivàn, E semm partii, Akuaduulza e naturalmente Pica! .
Si può sicuramente dire che è il simbolo di tutta Como,
nonchè del vicino Ticino, ma anche dell'Italia.
Nei suoi testi racconta di storie vissute sul Lago (La ballata del Cimino), di lodi alle montagne (La Grigna), di storie di streghe (Fendin) della vita di ogni giorno (Pulenta e Galena fregia) di leggende (Gugliemo tell) e tante altre..
La migliore secondo me è proprio Pulenta e Galena fregia.

Vi lascio il video:


E anche il sito ufficiale.


26 novembre 2010

_La neve!!


Stamattina mi sono svegliata con una dolce sorpresa, il prato era coperto da un sottile strato di neve! Anche se sottile sottile comunque era sempre bello! :)
Queste sono le foto:


Quest'ultima foto l'ho scattata all'uscita da scuola, la piazza dove prendo il bus. La statua è di Garibaldi e dietro, anche se non molto, si vede la montagna innevata da metà in su. La foto si vede male perchè l'ho scattata col telefono. Rimane il fatto che mi piace molto.
Mi ha ispirato in quel momento. E' molto bella a mio parere :)
Garibaldi con la neve, mi sa di magico!!


25 novembre 2010

_Un giorno


C'era una bambina, non mi ricordo dove abitasse o quanti anni avesse. L'unica cosa che so per certo è che era rimasta sola. Era orfana, il padre era sparito quando ancora era in fasce e la madre era morta poco prima.
Questa bambina andava sempre a trovare la madre al piccolo cimitero.
E un giorno vidi la bambina chiedere che la tomba della madre rimanesse asciutta, e la pioggia l'ascoltò.
La stessa chiese che la tomba fosse riempita di neve, perchè la madre l'aveva sempre apprezzata. E la neve l'ascoltò.
La bambina chiese che la fredda pietra fosse sempre calda, in modo che sua madre non avesse freddo. E il sole l'ascoltò.
Chiese che i suoi fiori fossero mossi dal vento, così da parere vivi. E il vento obbedì.
Chiese che l'aria circostante fosse sempre colorata, e un arcobaleno nacque proprio lì vicino.
Poi un giorno la bambina chiese di poter riabbracciare sua madre, nessuno seppe accontentarla, nè il vento, nè il sole nè la pioggia..
bè fu solo un Dio ad ascoltarla.
E ora quella bambina dorme insieme alla madre, in un posto dove non c'è bisogno di chiedere calore, vita e felicità.

24 novembre 2010

_Diritto


-Ti vedo pensierosa.

Ora mi hanno pure tolto il diritto di pensiero.

23 novembre 2010

_Cavallerie Rusticana

Cavalleria Rusticana
Giovanni Verga

Turiddu Macca, il figlio della gnà Nunzia, come tornò da fare il soldato, ogni domenica si pavoneggiava in piazza coll'uniforme da bersagliere e il berretto rosso, che sembrava quello della buona ventura, quando mette su banco colla gabbia dei canarini. Le ragazze se lo rubavano cogli occhi, mentre andavano a messa col naso dentro la mantellina, e i monelli gli ronzavano attorno come le mosche. Egli aveva portato anche una pipa col re a cavallo che pareva vivo, e accendeva gli zolfanelli sul dietro dei calzoni, levando la gamba, come se desse una pedata. Ma con tutto ciò Lola di massaro Angelo non si era fatta vedere né alla messa, né sul ballatoio ché si era fatta sposa con uno di Licodia, il quale faceva il carrettiere e aveva quattro muli di Sortino in stalla. Dapprima Turiddu come lo seppe, santo diavolone! voleva trargli fuori le budella dalla pancia, voleva trargli, a quel di Licodia! però non ne fece nulla, e si sfogò coll'andare a cantare tutte le canzoni di sdegno che sapeva sotto la finestra della bella.
- Che non ha nulla da fare Turiddu della gnà Nunzia, dicevano i vicini, che passa le notti a cantare come una passera solitaria?
Finalmente s'imbatté in Lola che tornava dal viaggio alla Madonna del Pericolo, e al vederlo, non si fece né bianca né rossa quasi non fosse stato fatto suo.
- Beato chi vi vede! le disse.
- Oh, compare Turiddu, me l'avevano detto che siete tornato al primo del mese.
- A me mi hanno detto delle altre cose ancora! rispose lui. Che è vero che vi maritate con compare Alfio, il carrettiere?
- Se c'è la volontà di Dio! rispose Lola tirandosi sul mento le due cocche del fazzoletto.
- La volontà di Dio la fate col tira e molla come vi torna conto! E la volontà di Dio fu che dovevo tornare da tanto lontano per trovare ste belle notizie, gnà Lola!
Il poveraccio tentava di fare ancora il bravo, ma la voce gli si era fatta roca; ed egli andava dietro alla ragazza dondolandosi colla nappa del berretto che gli ballava di qua e di là sulle spalle. A lei, in coscienza, rincresceva di vederlo così col viso lungo, però non aveva cuore di lusingarlo con belle parole.
- Sentite, compare Turiddu, gli disse alfine, lasciatemi raggiungere le mie compagne. Che direbbero in paese se mi vedessero con voi?...
- E giusto, rispose Turiddu; ora che sposate compare Alfio, che ci ha quattro muli in stalla, non bisogna farla chiacchierare la gente. Mia madre invece, poveretta, la dovette vendere la nostra mula baia, e quel pezzetto di vigna sullo stradone, nel tempo ch'ero soldato. Passò quel tempo che Berta filava, e voi non ci pensate più al tempo in cui ci parlavamo dalla finestra sul cortile, e mi regalaste quel fazzoletto, prima d'andarmene, che Dio sa quante lagrime ci ho pianto dentro nell'andar via lontano tanto che si perdeva persino il nome del nostro paese. Ora addio, gnà Lola, facemu cuntu ca chioppi e scampau, e la nostra amicizia finiu.
La gnà Lola si maritò col carrettiere; e la domenica si metteva sul ballatoio, colle mani sul ventre per far vedere tutti i grossi anelli d'oro che le aveva regalati suo marito. Turiddu seguitava a passare e ripassare per la stradicciuola, colla pipa in bocca e le mani in tasca, in aria d'indifferenza, e occhieggiando le ragazze; ma dentro ci si rodeva che il marito di Lola avesse tutto quell'oro, e che ella fingesse di non accorgersi di lui quando passava. - Voglio fargliela proprio sotto gli occhi a quella cagnaccia! borbottava.
Di faccia a compare Alfio ci stava massaro Cola, il vignaiuolo, il quale era ricco come un maiale, dicevano, e aveva una figliuola in casa. Turiddu tanto disse e tanto fece che entrò camparo da massaro Cola, e cominciò a bazzicare per la casa e a dire le paroline dolci alla ragazza.
- Perché non andate a dirle alla gnà Lola ste belle cose? rispondeva Santa.
- La gnà Lola è una signorona! La gnà Lola ha sposato un re di corona, ora!
- Io non me li merito i re di corona.
- Voi ne valete cento delle Lole, e conosco uno che non guarderebbe la gnà Lola, né il suo santo, quando ci siete voi, ché la gnà Lola, non è degna di portarvi le scarpe, non è degna.
- La volpe quando all'uva non ci poté arrivare...
- Disse: come sei bella, racinedda mia!
- Ohé! quelle mani, compare Turiddu.
- Avete paura che vi mangi?
- Paura non ho né di voi, né del vostro Dio.
- Eh! vostra madre era di Licodia, lo sappiamo! Avete il sangue rissoso! Uh! che vi mangerei cogli occhi!
- Mangiatemi pure cogli occhi, che briciole non ne faremo; ma intanto tiratemi su quel fascio.
- Per voi tirerei su tutta la casa, tirerei!
Ella, per non farsi rossa, gli tirò un ceppo che aveva sottomano, e non lo colse per miracolo.
- Spicciamoci, che le chiacchiere non ne affastellano sarmenti.
- Se fossi ricco, vorrei cercarmi una moglie come voi, gnà Santa.
- Io non sposerò un re di corona come la gnà Lola, ma la mia dote ce l'ho anch'io, quando il Signore mi manderà qualcheduno.
- Lo sappiamo che siete ricca, lo sappiamo!
- Se lo sapete allora spicciatevi, ché il babbo sta per venire, e non vorrei farmi trovare nel cortile.
Il babbo cominciava a torcere il muso, ma la ragazza fingeva di non accorgersi, poiché la nappa del berretto del bersagliere gli aveva fatto il solletico dentro il cuore, e le ballava sempre dinanzi gli occhi. Come il babbo mise Turiddu fuori dell'uscio, la figliuola gli aprì la finestra, e stava a chiacchierare con lui tutta la sera, che tutto il vicinato non parlava d'altro.
Per te impazzisco, diceva Turiddu, e perdo il sonno e l'appetito.
- Chiacchiere.
- Vorrei essere il figlio di Vittorio Emanuele per sposarti!
- Chiacchiere.
- Per la Madonna che ti mangerei come il pane!
- Chiacchiere!
- Ah! sull'onor mio!
- Ah! mamma mia!
Lola che ascoltava ogni sera, nascosta dietro il vaso di basilico, e si faceva pallida e rossa, un giorno chiamò Turiddu.
- E così, compare Turiddu, gli amici vecchi non si salutano più?
- Ma! sospirò il giovinotto, beato chi può salutarvi!
- Se avete intenzione di salutarmi, lo sapete dove sto di casa! rispose Lola.
Turiddu tornò a salutarla così spesso che Santa se ne avvide, e gli batté la finestra sul muso. I vicini se lo mostravano con un sorriso, o con un moto del capo quando passava il bersagliere. Il marito di Lola era in giro per le fiere con le sue mule.
- Domenica voglio andare a confessarmi, ché stanotte ho sognato dell'uva nera, disse Lola.
- Lascia stare! lascia stare! supplicava Turiddu.
- No, ora che s'avvicina la Pasqua, mio marito lo vorrebbe sapere il perché non sono andata a confessarmi.
- Ah! mormorava Santa di massaro Cola, aspettando ginocchioni il suo turno dinanzi al confessionario dove Lola stava facendo il bucato dei suoi peccati. Sull'anima mia non voglio mandarti a Roma per la penitenza!
Compare Alfio tornò colle sue mule, carico di soldoni e portò in regalo alla moglie una bella veste nuova per le feste.
- Avete ragione di portarle dei regali, gli disse la vicina Santa, perché mentre voi siete via vostra moglie vi adorna la casa!
Compare Alfio era di quei carrettieri che portano il berretto sull'orecchio, e a sentir parlare in tal modo di sua moglie cambiò di colore come se l'avessero accoltellato. - Santo diavolone! esclamò, se non avete visto bene, non vi lascierò gli occhi per piangere! a voi e a tutto il vostro parentado!
- Non son usa a piangere! rispose Santa; non ho pianto nemmeno quando ho visto con questi occhi Turiddu della gnà Nunzia entrare di notte in casa di vostra moglie.
- Va bene, rispose compare Alfio, grazie tante.
Turiddu, adesso che era tornato il gatto, non bazzicava più di giorno per la stradicciuola, e smaltiva l'uggia all'osteria, cogli amici; e la vigilia di Pasqua avevano sul desco un piatto di salsiccia. Come entrò compare Alfio, soltanto dal modo in cui gli piantò gli occhi addosso, Turiddu comprese che era venuto per quell'affare e posò la forchetta sul piatto.
- Avete comandi da darmi, compare Alfio? gli disse.
- Nessuna preghiera, compare Turiddu, era un pezzo che non vi vedevo, e voleva parlarvi di quella cosa che sapete voi.
Turiddu da prima gli aveva presentato il bicchiere, ma compare Alfio lo scansò colla mano. Allora Turiddu si alzò e gli disse:
- Son qui, compar Alfio.
Il carrettiere gli buttò le braccia al collo.
- Se domattina volete venire nei fichidindia della Canziria potremo parlare di quell'affare, compare.
- Aspettatemi sullo stradone allo spuntar del sole, e ci andremo insieme.
Con queste parole si scambiarono il bacio della sfida. Turiddu strinse fra i denti l'orecchio del carrettiere, e così gli fece promessa solenne di non mancare.
Gli amici avevano lasciato la salciccia zitti zitti, e accompagnarono Turiddu sino a casa. La gnà Nunzia, poveretta, I'aspettava sin tardi ogni sera.
- Mamma, le disse Turiddu, vi rammentate quando sono andato soldato, che credevate non avessi a tornar più? Datemi un bel bacio come allora, perché domattina andrò lontano.
Prima di giorno si prese il suo coltello a molla, che aveva nascosto sotto il fieno quando era andato coscritto, e si mise in cammino pei fichidindia della Canziria.
- Oh! Gesummaria! dove andate con quella furia? piagnucolava Lola sgomenta, mentre suo marito stava per uscire.
- Vado qui vicino, rispose compar Alfio, ma per te sarebbe meglio che io non tornassi più.
Lola, in camicia, pregava ai piedi del letto e si stringeva sulle labbra il rosario che le aveva portato fra Bernardino dai Luoghi Santi, e recitava tutte le avemarie che potevano capirvi.
- Compare Alfio, cominciò Turiddu dopo che ebbe fatto un pezzo di strada accanto al suo compagno, il quale stava zitto, e col berretto sugli occhi. Come è vero Iddio so che ho torto e mi lascierei ammazzare. Ma prima di venir qui ho visto la mia vecchia che si era alzata per vedermi partire, col pretesto di governare il pollaio, quasi il cuore le parlasse, e quant'è vero Iddio vi ammazzerò come un cane per non far piangere la mia vecchierella.
- Così va bene, rispose compare Alfio, spogliandosi del farsetto, e picchieremo sodo tutt'e due.
Entrambi erano bravi tiratori; Turiddu toccò la prima botta, e fu a tempo a prenderla nel braccio; come la rese, la rese buona, e tirò all'anguinaia.
- Ah! compare Turiddu! avete proprio intenzione di ammazzarmi!
- Sì, ve l'ho detto; ora che ho visto la mia vecchia nel pollaio, mi pare di averla sempre dinanzi agli occhi.
- Apriteli bene, gli occhi! gli gridò compar Alfio, che sto per rendervi la buona misura.
Come egli stava in guardia tutto raccolto per tenersi la sinistra sulla ferita, che gli doleva, e quasi strisciava per terra col gomito, acchiappò rapidamente una manata di polvere e la gettò negli occhi dell'avversario.
- Ah! urlò Turiddu accecato, son morto.
Ei cercava di salvarsi facendo salti disperati all'indietro; ma compar Alfio lo raggiunse con un'altra botta nello stomaco e una terza nella gola.
- E tre! questa è per la casa che tu m'hai adornato. Ora tua madre lascierà stare le galline.
Turiddu annaspò un pezzo di qua e di là fra i fichidindia e poi cadde come un masso. Il sangue gli gorgogliava spumeggiando nella gola, e non poté profferire nemmeno: - Ah! mamma mia!

22 novembre 2010

21 novembre 2010

_Costume



-Perchè indossi quello stupido costume da Coniglio?

-Tu perchè indossi quello stupido costume da umano?

-Donnie Darko-






_Il mio nuovo amico Frenk


L'altro giorno a cena ho mangiato un mandarino, io adoro i mandarini, e come si fa da piccoli ho fatto il gioco con gli spicchi. Con la solita canzoncina "Pimpirepettenusa Pimpiripettepam" :D
E' bello ricordarsi della mamma che me lo faceva sempre per divertirmi.
Con la buccia mi sono fabbricata un nuovo amico.. Frenk!
Lo so, andrebbe scritto con la A, però io il nome lo scrivo con la E.
E' speciale :D


18 novembre 2010

_Paolo e Francesca


"Amor c'ha nullo amato amar perdona"
Canto V, Verso 103

-Dante Alighieri-

17 novembre 2010

_Piccola riflessione

Piccola riflessione..

Il passato ci fa vergognare eppure lo rimpiangiamo
il futuro ci fa paura eppure lo desideriamo
il presente ci fa pena eppure lo creiamo
Siamo sperduti in un tempo che non c'appartiene.

15 novembre 2010

_Holy Johnny!

Ho trovato questa canzone di Mika, non sapevo nemmeno della sua esistenza (della canzone) l'ho trovata alquanto carina e allegra.



Testo:

My mate Jonny is a looker
His habit is a one night stand
He used to walk the streets in the usual way
Oh what a pretty man

My mate Jonny is a lover
Fell for the girl next door
She said "Jonny I can't be with you,you're pretty but you're also a bore"

Finding love is not so easy
Cos people thought that he was too peculiar
So what was left for poor old Jonny
At least he found out that Jesus loves ya

Holy, well he once was a *w....*
And he's a priest at twenty four
Cos he's Holy
What he wanted the most
Now he's left with Holy Ghost

I prayed for Jonny, but now Jonny prays for me x2

My mate Jonny is a preacher
As Holy as they come
He says"Follow the Lord and the Lord'll be good"
And he even started calling me son

But God was good for poor old Jonny
He lived his life behind walls of religion
But what was left was not so funny
Cos I lost my friend to this new found position

Holy, well he once was a *w....*
and he's a priest at twenty four
What he wanted most
Now he's left with the Holy Ghost
I prayed for Jonny and now Jonny prays for me (x3)


Traduzione:

Il mio amico Jonny è un bonazzo
Ha solo storie da una botta e via
Cammina per strada in quel modo un pò così
Oh, che bell'uomo

Il mio amico Jonny è un amante
Che si innamora sempre della ragazza della porta accanto
E lei gli dice "Jonny, non posso stare con te, sei carino, ma sei una noia".

Trovare l'amore non è così semplice,
Perchè le persone pensano che lui sia troppo particolare,
Così cosa è rimasto al povero vecchio Jonny?,
Alle fine ha scoperto che "Gesù ti ama".

Santo, bhè, una volta era una p......,
Ed è un prete a 24 anni,
Perchè è santo,
E da ciò che voleva più di ogni altra cosa,
Adesso è rimasto con lo spirito santo.
Ho pregato per Jonny, ma adesso Jonny prega per me

Il mio amico Jonny è
Così santo, e non appena arriva qualcuno,
Lui dice "Seguite il signore e lui sarà buono"
E ha perfino iniziato a chiamarmi "figliolo"

Ma Dio era buono per il povero vecchio Jonny
Ha vissuto la sua vita dietro le mura della religione
Ma quello che è rimasto non è così divertente
Perchè ho perso il mio amico a causa della sua nuova posizione.

Santo, beh, una volta era una p.......,
Ed è un prete a 24 anni,
Perchè è santo,
E ciò che voleva più di ogni altra cosa,
Adesso è rimasto con lo spirito santo.
Ho pregato per Jonny, ma adesso Jonny prega per me.

Mi scuso per i contenuti che magari possono
apparire inappropriati per qualcuno :)

14 novembre 2010

_One mouth

E' passato un mese, ma quel mio "Bo" che poi era un sì.
Anche se non riesco a dimostrare niente, ci voglio provare con le parole:
Quel primo giorno è stato magico,
quel secondo giorno mi hai reso felice,
quel terzo giorno è stato il mio primo bacio,
quel quarto giorno avevo vergogna, mi sentivo estranea in quel paesaggio,
e quello stesso giorno hai ricevuto un "Sì"
quel quinto giorno sotto la pioggia, è stato il mio primo vero bacio,
quel sesto giorno fuori da scuola mi hai fatto sorridere,
quel settimo giorno..
e continuerei credimi.
Continuerei fin'ora, scusa se non dico le cose ma magari le dimostro con un'abbraccio o altro.
Sai, ora quella chiave che porto al collo è tua.
Te la regalo.
Grazie di tutto.

12 novembre 2010

_Discorso Usagi


"Svegliarsi la mattina con i primi raggi del sole.
La sveglia che suona alle sette.
Sentire la mamma che grida dal corridoio: "Alzati Bunny è ora!" e io mezza addormentata che rispondo: "Ancora 5 minuti!" .
Correre come una disperata senza nemmeno aver fatto colazione per prendere l'autobus.
Arrivare in ritardo, entrare in classe, esser costretti ad andare in presidenza.
Studiare studiare.. e poi prendere brutti voti.
E dopo le lezioni andare con le amiche a prendere un gelato, guardare con occhi estasiati le vetrine dei negozi del centro.
E' questa la vita che voglio, voglio una vita così.
Sono queste le piccole cose che mi rendono felice ..che mi rendono felice."


Ricavato da qui

11 novembre 2010

_Diofanto


Sulla tomba di Diofanto, egli volle che fosse scolpito il seguente enigma:
"Dio gli consentì di essere ragazzo per la sesta parte della sua vita e, con l'aggiunta di una dodicesima parte, gli rivestì le guance di pe- luria. Dopo un'altra settima parte della sua vita il Dio accese per lui le fiaccole nuziali e cinque anni dopo il matrimonio gli accordò un figlio. Ahimè! povero figlio nato troppo tardi; dopo aver raggiunto la metà dell'intera vita di suo padre, il gelido Fato se lo prese. Dopo essersi consolato con la scienza dei numeri per altri quattro anni, egli concluse la sua vita."

Tutto ciò venne scritto al posto della sua età di mo
rte.

Questo teorema è stato messo in una verifica di seconda del mio prof di Matematica, nessun ragazzo è stato capace di risolverlo.
Ce l'ha posto a noi, o meglio, a chi voleva provarci. Io ho provato insieme a una mia amica, siamo riuscite entrambe.
E' facilissimo.
Provateci :)

10 novembre 2010

_Lucio Pisani


Nato in provincia di Avellino, vive e risiede a Como da oltre 40 anni. Laureato in lettere e in giurisprudenza. E’ stato Deputato al Parlamento.
Interessato fin dalla giovane età alla letteratura e in particolare alla Poesia ha scritto numerosissime poesie che sono state pubblicate fin dal 1969 in esclusive raccolte edite da Ediz. Mursia Milano, Ediz. Genesi Torino, Ediz. Litos Como, Ediz. Book Bologna ed altre.

Per 16 anni, titolare della rubrica di critica cinematografica del quotidiano “La Provincia di Como”.

Membro o Presidente di Giuria di importanti Premi Letterari come il Milano Duomo, il David di Marina di Carrara, il Città di Salò, il Città di Como, è egli stesso Vincitore di numerosi Concorsi Letterari tra cui il Cardarelli.
Di lui hanno scritto i maggiori critici letterari Italiani, sue poesie sono state pubblicate in numerosi testi scolastici di ogni ordine e grado.
Nel 1998 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia d’oro quale benemerito della Cultura e dell’Arte.


Questo signore, ho scoperto che è il padre del mio professore d'Italiano, Daniel Pisani, un gran bell'uomo, dal punto di vista dell'intelletto naturalmente.
Ho scoperto che è suo padre navigando del suo canale di Youtube, lui è un giornalista di una rete locale.
A seguire ce ne sono altre.
Beh ho scoperto un piccolo grande segreto! :)


_Asociale


Ti senti dir dietro "Asociale" da chi ti vuole bene.
E' così che poi ti senti triste.
"Asociale, asociale, asociale.."
Una stupida cantilena che odio. La odio.
"Non è colpa mia" risponderebbe qualsiasi persona, ma io non rispondo così, perchè un po' di colpa ce l'ho anch'io. La colpa di non esser come loro, la colpa di esser sempre stata timida, la colpa di non riservare mai il saluto.
Perchè io il saluto non l'ho mai negato, ma loro l'hanno negato a me.
"Asociale, asociale.."
Non è vero, non sono asociale.
Qui dove sono io sì, ma fuori no. Non sono asociale.
Forse io ho amici più veri di voi. Non forse. Io HO amici veri.
Voi siete tutti finti, litigate e poi fate pace. Ma poi tanto vi parlate dietro e manco vi salutate sul bus.
"Asociale, asociale, asociale.."
Ecco come la gente diventa pazza.
O come diventa triste.

9 novembre 2010

_Grandine


"Bah, che strano. E' l'8 Novembre e grandina. Proprio Strano"
Durante la verifica di Informatica sì è messo a grandinare.
Stranissimo, io mi sarei aspettata la neve, ma la grandine mai.
E' proprio strano il mondo.

Come certa che gente che gira.
Sabato, 6 Novembre, ho visto il primo Babbo Natale dell'anno.
Era un ragazzo più o meno della mia età (con scarpe Adidas, quelle da pagliaccio) fuori da un negozio, di oggettistica Natalizia, a fare il Babbo Natale con le caramelle.
Gli ho anche fatto la foto per provare la sua esistenza.
Però la devo ancora scaricare.

Bah..Un Babbo Natale a Novembre.
Ma dove siamo finiti?!

7 novembre 2010

_Ivana Spagna "Dov'eri"


Una bellisisma canzone scoperta qualche giorno fa.




E mi chiedi anche "Come stai?" il coraggio non ti manca mai
Come se tra noi non ci fosse mai stato niente d'importante
E tornan fuori i lividi e mi sento tutti i brividi
E ingoiando un po' non ti griderò quello che vorrei

Dov'eri quando io ti cercavo dov'eri
Quando il tuo nome chiamavo e il tuo amore imploravo
Dov'eri quando piangevo

E per gli occhi miei un po' lucidi tante scuse tutte inutili
Perché solo adesso che sei solo come me ti rivedo qui

Ma dov'eri quando io ti cercavo dov'eri
Quando la notte impazzivo in ginocchio per te
Con chi eri quando quasi morivo

Ci son preghiere che non ce la fanno mai
Ad arrivar lassù nel blu
Ci son ferite che non si chiudono mai
Perché dentro ci vivi tu

Dov'eri quando io ti cercavo dov'eri
Io sola e tu con chi eri mentre io ti sognavo
Dov'eri quando chiamavo te
(Dov'eri) quando io ti cercavo dov'eri
Io sola e tu con chi eri mentre io ti sognavo
Dov'eri quando chiamavo dov'eri.




E poi dicono che le canzoni italiane oramai fanno pena..

6 novembre 2010

_Sclerosi Multipla


Anche quest'anno per Natale, l'associazione italiana contro la Sclerosi Multipla, ha organizzato la vendita natalizia di prodotti per raccogliere fondi per l'Associazione.
Mia zia vende questi prodotti, quest'anno ci sono diverse decorazioni e anche un peluche, molto carino, di un Pinguino. Il costo è di 2€ per i primi e di 5€ per il peluche.
Per questo Natale possiamo anche rinunciare ai nostri "piani" di regali magari già programmati da tempo e, per una volta, regalare qualcosa di diverso facendo anche un piccolo gesto, ma anche semplicemente addobbare il nostro albero con decorazioni che abbiamo pagato, ma siamo sicuri che saranno destinati a buon fine.


Io sono già la felice detentrice di uno dei pinguini, gli ho dato anche un nome, Kira, ed è diventata la mascotte della classe.

Qualcosa di piccolo può rendere felici molte persone :)

3 novembre 2010

_Frase

Ho trovato questa frase su Facebook:

Ogni minuto che passi arrabbiato perdi sessanta secondi di felicità.

E' di Albert Einstein. Proprio bella.

2 novembre 2010

_Campanello



Perchè porti il Campanello?

Perchè anche se non mi si sente, voglio che si capisca allo stesso che ci sono ancora.


28 ottobre 2010

_Lettera da un'amica

La mia amica ha fatto per la prima volta un'ora di Religione, e li abbiamo parlato dei vari "ambienti" della nostra
persona, di quello che le per
sone conoscono e non di noi, di quello che noi conosciamo di noi ecc.
Questa mi amica il pomeriggio mi ha inviato un messaggio dicendomi di fare una lista sulle cose che conosco di lei, la conosco da appena un mese, e io le ho detto di farla anche per me.
E' stato divertente. Una specie di prova per me.
Questo è quello che ha scritto lei per me, sotto forma di lettera, con relativa busta:

"So che vai matta per Sailor Moon;
che ti piace scrivere;
che ti piace disegnare;
che ti piace cucinare (pasta, biscotti..);
so che sei timida con le persone che non conosci e che diventi una tartarughina quando t'interpellano altre persone;
so che sei una persona genuina e gentile;
che diventi rossa quando
ti fanno dei complimenti;
so che sei bravissima a studiare (la macchinetta della classe);
so anche
che sei brava ad incoraggiare le persone e a tirar su il morale nei momenti tristi;
E so che per farti felice basta anche un minimo gesto (Barbapapà)."


Beh che dire
, ha centrato.
Il Barbapapà un giorno è arrivata a scuola con un ovetto Kinder, il giorno prima avevo detto che non lo mangiavo da un'eternità, e lei me lo ha portato. Dentro c'era un Barbapapà. Che mi ha assistito durante l'interrogazione di Italiano (ho preso 9) il prof l'ha ben accettato sulla cattedra, anzi lo pretendeva!
La macchinetta della classe perchè quando mi hanno interrogato in Economia Politica ho detto tutto quello che si potev
a dire. A macchinetta perchè lei aveva paura che mi fermassi a respirare, quindi sembravo surreale. Ma è così che la prof vuole sapere.
Per il resto credo sia semplice da capire :)



p.s. Le immagini sono la relativa busta e la lettera.

25 ottobre 2010

_Questa mattina


Questa mattina avevo paura.
La lezione proseguiva ma io mi voltavo continuamente verso la finestra che col suo freddo vetro mi separava da quello che c'era fuori.
Soffiava un vento forte, la mia compagna ogni tanto sussurrava "E' una tromba d'aria". Le ho già viste.

Tre anni fa dovevo andar al cinema con la mia amica e ci ha impedito d'andare. Mentre tornavamo a casa con la macchina, visto il tempo, siamo passate da una strada piena di alberi. Le foglie cominciavano a cadere. E' durato poco. So solo che quando la riaccompagnai a casa non potevo più passare da quella casa. Un'albero ce lo impediva. Era bello grande. Avevo pensato a quanti anni potesse avere. Se solo ci fosse stata precedentemente anche solo un dubbio su cosa fare magari quell'albero sarebbe caduto mentre passavamo. Ma così non è stato.
Forse è anche per questo che ho paura del temporale.
O perchè da piccola non dormivo mai l'estate quando la luce dei lampi entrava dalla finestra e il tuono rimbombava nella mia testa.

Questa mattina il vento faceva oscillare i lampioni, faceva paura, un cancello ha sbattuto.
La finestra della nostra classe è rotta, o meglio le finestre sono incrociate, se proviamo a girarle si stacca tutto, così rimane sempre un po' aperto, e il vento soffiava per quella piccola fetta di spazio.
E fischiava. Stavamo facendo il canto Quinto della Divina Commedia, proprio dei Lussuriosi che sono condannati ad esser trasportati da una bufera. L'ha detto anche il prof. "Che strano caso, proprio stamattina".

Sì che caso.
Peccato che niente succede per caso.

24 ottobre 2010

_Indovinello

Io sono l'inizio dell'eternità,
il centro di cielo e meteore,
ma sono anche la fine della fine.

Chi sono??

22 ottobre 2010

_Le dieci cose che amo di più

  • Winnie the Pooh: e quindi? Mi piace, è un segno dell'infanzia a mio parere. Tutti hanno avuto un gioco di Topolino o del proprio personaggio preferito. Ecco io adoro Winnie the Pooh.
  • Manga: adoro i disegni, mi piacerebbe disegnare così, e faccio diversi tentativi. Ma naturalmente è sempre meglio l'originale che la copia.
  • Scrivere: con la scrittura puoi comunicare le tue emozioni, in qualsiasi momento, in qualsiasi modo. Anche se sei piuttosto una persona introversa, come me, che hai difficoltà ad esprimerti, con la scrittura ti sembrerà tutto più semplice.
  • SpongeBob: un altro cartone. Questo rappresenta l'allegria. Adoro i colori.
  • La Nutella: senza il cioccolato non potrei vivere, ho molto dubbi sulla mia vita senza di lui.
  • Pensare: pensare è l'unico diritto che forse è rimasto ad ogni uomo. Forse. Non ne sono sicura. Quella che noi chiamiamo mente è invece un'altro mondo parallelo al nostro. Ogni tanto ci penso. Li dentro è tutto come noi vogliamo. Un mondo che non potrà mai esistere.
  • Le Stagioni: sono 4. Ognuna diversa. Porta colori e ogni volta nuove emozioni. L'inverno ispira. La primavera è la nascita. L'estate è la vacanza da tutto e da tutti. L'autunno è strano. E' una via di mezzo tra il mondo delle nuvole e il mondo terreno.
  • Le mie Amiche: per voi sarà ovvio. Anzi no, sarà logico per una ragazza. Mi diverto con loro, faccio cose che non farei mai da sola, mi spingono a prendere delle decisioni che a volte mi portano in numerosi "casini".
  • La Scuola: strano vero?! Ma a me piace. L'italiano, la storia, la matematica, l'informatica, il diritto...è tutto. Mi diverto a studiare, anche se a volte la pratica è molto meglio.
  • Infine non posso non mettere la Risata. Su questo non c'è niente da dire. Libera immaginazione.

19 ottobre 2010

_Il mio lago

Oggi vi farò conoscere il mio lago e i suoi tramonti.





Questo è Lui quando c'è il sole.
E ci si può permettere una bella passeggiata.









Qui invece il tempo non è decisamente delle migliori.
E le nuvole inghiottono tutto ciò che sta sopra la montagna.
Piove.
Le valli scorrono.











Ci si rifugia in casa. Dove s'accende il fuoco, si scalda il pane. E i piatti sono pronti ad accogliere una bella manciata di pasta.








Arriva la notte.
E le montagne diventano scure.
Il cielo ora è libero.
E tutto diventa un po' magico con i colori delle luci sull'altra sponda.

14 ottobre 2010

_Almeno di loro non ci siamo dimenticati

Cile,14 ottobre 2010.

Alle cinque e ventuno di stamattina, ora italiana, dalla miniera di San José è risalito anche l’ultimo dei sei uomini del soccorso che erano scesi ad aiutare le operazioni di recupero cominciate più di 24 ore prima.

"Almeno di loro non ci siamo dimenticati"
Ho scritto così perchè molto spesso i telegiornali ci parlano di casi irrisolti di avvenimenti senza poi dare la continuazione.
Almeno questa volta si sono ricordati di tenerci informati su questo fatto.

L’apertura della gabbia, lo scioglimento delle cinghie di protezione, i parenti che scalpitano e aspettano imbarazzati che qualcuno dica loro che possono fare quei due passi per abbracciare il salvato, preceduti dagli uomini del salvataggio che gli sono già intorno. E poi i caschi che cadono, le bandiere che vengono dispiegate, gli abbracci.

Beh che dire, sono solo contenta che possano ritornare alle loro famiglie. :)

11 ottobre 2010

_Alien


E Giovanni Allevi torna con un nuovo album.
Sempre pronto a stupirci, con le sue melodie.
E' a mio parere uno dei pianisti più bravi, senza naturalmente metterlo confronto con quelli del passato, ma si anche potrebbe fare.
E' già disponibile dal 28 settembre e sarà disponibile in dischi vinile da collezione, naturalmente numerate.

« ALIEN è il disco più dolce, impetuoso e passionale che sia mai uscito dalle mie dita. Ho lasciato che la musica fluisse senza alcuna limitazione, verso una costruzione complessa, dove la tecnica compositiva è sempre a servizio dell'espressività. La creazione musicale - racconta Giovanni - mi porta in luoghi talmente lontani dalla quotidianità, astratti e al tempo stesso emotivi, che ogni volta mi ritrovo a guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da sentirmi un alieno circondato da alieni. “ALIEN” è un lavoro sperimentale, dove la ricerca musicale è tesa verso la dilatazione delle forme e il raggiungimento di una purezza maniacale del suono, volti ad esaltare le sonorità e i ritmi della contemporaneità».

Beh che dire. Aspetto di raccimulare qualche soldo per permettermelo :)

Sito ufficiale qui

9 ottobre 2010

_A beautiful mind


Stamattina a scuola, nelle ore di Economia Politica e Diritto, abbiamo visto un film, naturalmente che c'entrava qualcosa con quello che stiamo facendo.
Ovvero A Beautiful Mind.
All'inizio pensavo che fosse un po' noioso, nonostante gli oscar. Ma poi durante il film mi sono sempre più appassionata alla trama, e alla fine è risultato un ottimo film.
Questa è la trama:

"1947: John Forbes Nash (Russell Crowe) viene ammesso, grazie ad una borsa di studio, al corso di specializzazione post laurea in matematica all'esclusiva Università di Princeton. Il dipartimento di matematica è ricco di talentuosi studenti in competizione tra loro per la fama ed il successo, ma Nash è letteralmente ossessionato da un unico proposito: trovare un'idea veramente originale.
A soli 22 anni, dopo aver dato luce all'Equilibrio di Nash e contraddetto 150 anni di teorie matematiche ed in particolare le teorie di Adam Smith, padre dell'economia moderna, John Nash si vede schiudere di fronte a sè tutte le porte e gli viene offerto l'ambitissimo posto di ricercatore e professore all'università. Il grave male della schizofrenia si abbatte sulla sua splendida mente, capace di brillanti e continue intuizioni, ma la sua forza e l'amore della moglie Alicia Larde (Jennifer Connelly) gli permettono di superare tutte le sofferenze."

E' stato, in alcuni punti, anche toccante questo film, perchè fanno vedere degli effetti della Schizofrenia. Però dal punto di vista Economico non ha un gran contenuto della materia però comunque si fanno riferimenti ad Adam Smith e alle sue teoria (lui faceva l'esempio della ragazza bionda con le sue amiche e di loro che avrebbero dovuto scegliere in modo giusto altrimenti sarebbero stati soli, quindi dovevano raggiungere un risultato ottimale ed efficiente, proprio come funziona il mercato).
In questo film inoltre John prova a capire anche che logica ha il movimento dei piccioni, oppure altre teoria che si riferiscono al gioco, con la teoria dell'equilibrio.

A me è piaciuto moltissimo questo film.
Punto e stop :)

6 ottobre 2010

_Silence please

Shh..
Sto pensando.

Io non esisto..

_Grazie


Un grandissimo Grazie alla Francesca!!!! :D
Che ha creato l'mp3 per l'altro blog che io non riuscivo a fare!!

Grazie :)




5 ottobre 2010

4=2!!!

Non l'avrei mai detto anch'io ma 4 è uguale a 2.
Ora ve lo dimostro.

4=4

4-4=4-4

Secondo il Primo principio d'equivalenza, se addizioni o sottrai da entrambe le parti la soluzione non cambia.

(2-2)(2+2)=2(2-2)

Semplificando il 4-4 esce così.

2+2=2

Si eliminano le parti simile opposte.

4=2

ora chi me lo spiega?? :D

L'ha fatto oggi un nostro professore dicendo però che all'interno c'è un errore ma non l'ho trovato. O forse l'ho trovato ma non sono sicura che sia quello.
Dilemma.

4 ottobre 2010

_Blog

D'ora in poi i miei scritti, poesie e prose varie li pubblicherò sull'altro blog.


Cliccateci sopra e visitatelo :)

Ciao.

3 ottobre 2010

_La dama dello specchio


Ero ancora davanti a quello specchio.
Avevo sempre la tentazione di toccarlo con la punto dal dito indice.
Come se fosse stato una calamita.
Ma non l’avevo mai fatto.
Però ora lo feci.
Lo toccai, ed apparvero come mille onde sulla sua superficie.
Spaventata e scossa da tutto ciò ritrassi immediatamente il dito.
E tutto scomparve.
Fui tentata di farlo di nuovo.
Lo toccai, questa volta non accadde niente.
Continuavo a osservare la mia punta del dito a contatto con la fredda superficie dello specchio che non mi accorsi di cosa accadeva intorno a me.
Anzi no, meglio.
Cosa accadeva nell’immagine nello specchio.
Qualcosa, forse il mio occhio notò un cambiamento.
Così il mio cervello mi diete l’impulso di girarmi verso quella, che doveva esser la mia immagine.
Ma non era la mia.
C’era una ragazza.
Pallida e candida come la neve, occhi rossi pieni d’odio, i capelli erano castani o neri non si capiva, erano sporchi e spettinati. Come se non fossero mai stati lavati.
La bocca era in una specie di sorriso volto a metà a creare un ghigno e metà a creare una smorfia di dolore. Era come se fosse cucita. Come se non potesse uscire alcun suono.
Era vestita di stracci.
Poi ritornai al viso, senza parole ero spaventata, ma non so perché il dito era come incollato allo specchio.
Il viso pallido, di quell’essere.
Aveva dei rigoli di sangue, scendevano da un taglio che, forse, portava sulla nuca.
Ma la cosa a spaventarmi fu il lungo taglio che portava sul collo.
Lungo profondo, ma non usciva più sangue.
Come se fosse vecchio.
Fu quello a spaventarmi.
E riuscii finalmente a togliere il dito dallo specchio.
Mi sentivo fredda e incominciai a tremare.
Quando sentii un lamento, di dolore.
E corsi in cucina, da dove pareva esso arrivava.

E così cominciò l’incubo peggiore della mia vita.

2 ottobre 2010

_Ottobre



Non ha più colori
quest'ottobre giallastro.

1 ottobre 2010

_Robert Louis Stevenson


Nato a Ebimburgo nel 1850 e morto a Vailima nel 1894.

Mi è venuto in mente oggi quando mentre stavo fotocopiando delle schede mi sono messa ad osservare la vecchia libreria.
Dapprima mi sono fermata a "David Copperfield" che è, sinceramente, un mattone, ma mi hanno parlato molto bene di questo romanzo. Mi sono ripromessa di leggerlo, andrebbe sprecato li senza nemmeno esser aperto una sola volta.
Ecco ho spostato lo sguardo ed ho incontrato "La freccia nera" ovvero il cosiddetto romanzo delle Due Rose.

Le due Rose erano due famiglie di nobili, gli York e i Lancaster, che, visto che il re aveva solo un anno (Enrico VI), queste due famiglie di nobili cominciarono a contendersi il trono con una guerra che durò ben 30 anni (1455-1485).
Alla fine finse Enrico Tudor, che era sia discendente degli York che dei Lancaster, e venne eletto con il nome di Enrico VII. Egli si trovò con un regno impoverito sicuramente dalla guerra dei cent'anni (1337-1453) da cui il regno era appena uscito, però era anche pronto per riuscire a risistemare la situazione interra dell'Inghilterra.
Questa guerra fu chiamata "delle due Rose" proprio perchè il simbolo di queste due casate inglesi erano una rosa bianca e una rossa.

Come faccio a sapere questo?
Non l'ho per niente copiato da internet. E' l'argomento che ho appena affrontato a scuola, appunto in storia, in cui peraltro mi ha interrogato, con voto 8.
La storia è proprio una materia interessante, molto noiosa a volte, però certamente nasconde molti insegnamenti, la famosa frase "Conosci gli errori del passato per non ripeterli nel presente", la pronunciava sempre la mia ex-professoressa di Storia e Italiano. Ed oramai mi è rimasta in mente.
Ma a me piace, ed anche tanto. Una delle materie più belle, a volte mi costa in un certo senso "difendere" questa materia quando salta fuori l'argomento "materie inutili nell'ambito scolastico" parlando tra amiche.
La Storia è utile. Questa è la mia opinione, voi potrete benissimo aver la vostra.

Tornado a Robert, i suoi più importanti romanzi sono stati:
1.L'isola del tesoro.
2.Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde.
3.Il trafugatore di salme.

Se cliccate qui avrete accesso ad un sito completamente dedicato a Stevenson. E' un sito ufficiale quindi è molto meglio degli testi sparsi quà e là.
L'unico problema è che è in inglese..

29 settembre 2010

_Posti in cui vorresti andare


Ho visto che su molti blog mettono foto di dove gli piacerebbe andare nella vita, intendo posti da visitare. Anch'io ho il mio piccolo elenco.
Australia.
Con i suoi colori e i suoi animali.


Alaska.
Con i suoi monti e con il suo freddo.



Italia (Monte Bianco).
Con le sue emozioni e con la sua storia.



Everest.
Con le sue sfide e con i suoi sogni.


Africa (Great Rift Valley).
Dove si dice sia nato l'uomo, e quindi forse le nostre origini.


Brasile (Rio delle Amazzoni).
con i suoi disegni del fiume e la sua foresta impenetrabile.


A me piacerebbe recarmi qui.
Ma naturalmente parlo solo di sogni.

28 settembre 2010

_Sakineh morirà


Sakineh Mohammadi Ashtiani verrà giustiziata.
E' quanto è stato deciso dalla religione Islamica. Non sarà lapidata, ed era stata la scelta iniziale, ma sarà impiccata anche perchè si dice che sia complice della morte del marito.

Questa questione ha fatto scandalo. E since
ramente non ho capito il perchè.
Non si sapeva prima che le donne se accusate anche senza prove, che testimoniano, vengono uccise nella religione islamica?
Si sapeva eccome, eppure tutto ciò ha fatto scandalo. Come se nessuno prima di ciò sapesse cosa accadeva veramente.
Queste donne sono perennemente picchiate dai mariti che sono i capo-famiglia ed hanno quindi il potere di decisione sia sulla famiglia ma sia sulla vita della moglie e non solo, ma anche sulla vita delle figlie, femmine. Infatti si pensa che la donna sia una razza inferiore e deve sottostare alle decisioni del marito.
Sarà lui infatti a decidere se dovrà portare il velo (in questa pagina ci sono riferimenti alla storia del velo, ai tipi e cosa dice la legge italiana in riguardo) se potrà o meno uscire da casa e quindi farsi o non farsi vedere, se potrà essere picchiata direttamente dal figlio (maschio naturalmente) eccetera.

Se la moglie tradisce l'uomo, o anche se si pensa che l'abbia tradito (ma anche solo per futili chiacchere) lei può esser condannata a morte. Solitamente la si lapida.
Si scava una buca, la donna viene messa dentro e si riempe di terra lasciando sporgere fuori dalle spalle alla testa della donna. Poi il marito è il primo a incominciare a tirare le pietre e gli altri lo seguono.
Molto spesso la donna non muore subito, e viene lasciata li mezza sotterrata, ad aspettare la fine.
Io ho letto un libro su quest'argomento, la storia di una donna, raccontata dall'amica, che veniva accusata e finiva lapidata. La donna al mattino dopo la lapidazione va a prendere il corpo dell'amica per seppellirla e trova intorno a suo corpo, o meglio quel che ne è rimasto, dei cani che le mangiano la carne. Cani selvatici.

Quindi non capisco come una faccenda del genere faccia scalpore, visto che si sapeva già la verità.

Oppure eravamo tutti con i cetrioli sugli occhi??